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Franco (Francesco) Battiato

Sicilia

Francesco Battiato, conosciuto oramai col nome "Franco", nacque ad Ionia (Catania) nel 23 Marzo del 1945 ed è stato in Italia uno dei cardini del cantautorato. Tuttavia l'artista, nella sua carriera è stato anche pittore, compositore, musicista, regista e politico. Franco Battiato è stato uno dei musicisti italiani più apprezzati in Italia, grazie al suo inconfondibile talento e alla sua notevole capacità di combinazione di stili musicali differenti.


Durante la prima parte della sua carriera artistica intorno agli anni '60, comincia ad esercitare la sua conoscenza musicale in un cabaret di Milano, città nella quale il musicista si era da poco trasferito, dal nome "Club 64", dove l'artista si esibiva con canzoni siciliane come apertura dello spettacolo. Ed è proprio in quel periodo che l'artista conobbe Giorgio Gaber, anche egli figura importantissima a livello artistico italiano, con il quale Battiato divenne poi amico.


Verso la fine degli anni '60, Battiato forma insieme al suo compaesano Gregorio Alicata il duo "Gli Ambulanti", con il quale esibivano canzoni di protesta davanti alle scuole. Giorgio Gaber, nominato in precedenza, giocò un ruolo fondamentale durante questo periodo, proponendo i brani cantati dal duo alla casa discografica di Nanni Ricordi.


Le cose di li a poco però cambiarono totalmente perchè, a seguito di diversi litigi e diverbi, il duo "Gli Ambulanti" si sciolse, permettendo poi all'artista di proseguire la sua carriera da solista. Ed ecco che qui nuovamente Giorgio Gaber propone Battiato ad un'altra casa discografica, la Jolly Records, permettendo così al cantautore di incidere dei brani dal sentore di protesta, questa volta da solista. Qui infatti, vennero prodotti i brani La torre, Le relazioni, Il mondo va così e Triste come me.


Ed è proprio grazie al brano la torre che Francesco Battiato si esibisce per la prima volta davanti al pubblico, precisamente nel maggio del 1967, in un programma condotto da Giorgio Gaber e Caterina Caselli dal titolo "Diamoci del tu". Ed è proprio durante la serata che il nome di Francesco Battiato cambia quasi radicalmente.


Infatti, come partecipante allo spettacolo erano presenti anche altri artisti, tra cui Francesco Guccini. Per far si che i due nomi non venissero confusi, Gaber decise di proporre a Battiato l'utilizzo del nome Franco, proprio per non creare confusioni tra i due artisti. Da quel giorno, Battiato venne chiamato solo e soltanto Franco, addirittura dagli stessi genitori.




Verso la fine degli anni '60, l'artista decide di abbandonare lo stile utilizzato fino ad allora per sperimentarne uno nuovo, quello romantico, che a detta dell'artista avrebbe coinvolto un pubblico più vasto. In questo periodo, collabora con Giorgio Logiri, pubblicando canzoni come "È l'amore", ottenendo per la prima volta una vendita di più centomila copie.


Ancora una volta, Battiato decide di abbandonare lo stile romantico per dedicarsi a qualcosa di totalmente innovativo. Difatti, intorno alla prima metà degli anni '70, comincia a dedicarsi alla musica sperimentale, collaborando con l'etichetta discografica Bla Bla . In questo periodo sperimentale, egli pubblica un album dal titolo "Fetus", che ottenne un riscontro alquanto positivo nel panorama della musica italiana, ritenuto come innovativo e particolare, una sorta di percorso interiore psichedelico.



Dopo diversi anni di sperimentazione e la conoscenza con il violinista e compositore Giusto Pio, Battiato compone e pubblica verso la fine degli anni '70 un 45 giri utilizzando al posto del suo nome lo pseudonimo Astra.

Questo insieme di brani, in aggiunta ad altri che l'artista comporrà per tutto il corso degli anni '80, segnerà il ritorno dell'artista alla musica e canzone tradizionale.


Insomma, Battiato è stato uno dei pilastri del panorama musicale italiano e fare un breve viaggio ripercorrendo gli stili da lui intrapresi nel corso degli anni, fa comprendere ancor di più quanta ricchezza culturale e musicale abbia portato nel nostro Paese durante la sua carriera musicale.












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