Parte 2
Fin dalla sua esistenza, la musica è sempre stata per la maggior parte del pubblico un modo per divertirsi. In passato, la musica nacque come mezzo di comunicazione e creava unione nelle comunità. Dal punto di vista dell'artista però l'opinione era ben diversa. Chi produceva musica, in senso astratto, la utilizzava come una sorta di estensione del proprio corpo, come qualcosa che servisse a sottolineare il modo di dire le cose, o evidenziare i comportamenti e i pensieri delle persone. In seguito, con il susseguirsi di diverse epoche, la musica acquistò complessità negli strumenti, toni e voci e per questa ragione la gente iniziò a considerarla materia di studio.
Studiare non è sempre stato accessibile a tutta la popolazione. Per molti secoli quest'arte fu un privilegio solo aristocratico, per pochi. Chiunque fosse di famiglia benestante aveva l'opportunità di poter studiare musica e diventare un artista. Ovviamente gli artisti avevano un pubblico, e certamente anch'esso era composto da una cerchia ristretta di persone facoltose. Le opere infatti, svolte in magnifici teatri, erano accessibili solo a persone di un determinato rango sociale.
In molti film rappresentanti scene medievali possiamo vedere molteplici trombe che accompagnano in sottofondo gli annunci dati dai messaggeri di corte. Un altro esempio facente parte della medesima epoca è dato dai giullari e da altri artisti il cui compito era compiacere il sovrano attraverso l'intrattenimento.
Inoltre, i periodi storici successivi erano caratterizzati da eventi importanti quale il ballo reale guidato da un'orchestra. Esso si svolgeva molto spesso in sfarzosissimi palazzi reali. Uno degli esempi più ovvi da poter citare è proprio la favola di Cenerentola. La musica stava iniziando ad evolversi in un vero e proprio lavoro.
Oggi, anche se sono presenti molte similitudini con il passato, dobbiamo considerare anche enormi differenze.
La musica negli anni è diventata più ampia e complessa e accessibile a tutti indipendentemente dallo stato sociale. I più poveri infatti, iniziarono a considerare questa nobile arte come un modo per ribellarsi alla società, altri ne facevano un lavoro per ottenere profitto fino ad arrivare a chi faceva della musica solo una passione. Niente di veramente diverso in apparenza se comparato al passato, tuttavia una differenza sostanziale esiste: che la musica sia un lavoro o professione o un modo per sopravvivere, al giorno d'oggi fa parte della vita di tutti indistintamente.
Con la nascita dei media, della tecnologia e della digitalizzazione la condivisione e il marketing fanno da padrone nell'industria musicale e gli affari hanno iniziato a prendere il controllo di quest'arte.
D'altra parte, con la crescita delle conoscenze e lo sviluppo della medicina e delle tecnologie, le persone hanno iniziato a pensare di far incontrare due mondi apparentemente distinti: l'arte e la scienza.
Se si parla di emozioni è automatico il collegamento con la musica. Studi hanno dimostrato che le persone possono provare a trarre beneficio da essa. Per capire meglio è necessario considerare che il nostro comportamento emotivo viene gestito dal cervello e quindi, avendo una sorta di accesso ad esso si possono controllare le emozioni. La scienza ad esempio, mediante la musica applicata alla medicina può gestirne il controllo e applicarne metodi terapeutici. Ora esistono diverse terapie per aiutare le persone con diverse malattie tra cui quelle mentali.
Se pensiamo che l'uomo risiede sulla terra da centinaia di migliaia di anni, sembra una quantità di tempo enorme, tuttavia osservando da vicino l'enorme sviluppo avuto nell'ultimo secolo, possiamo essere orgogliosi dell'obiettivo raggiunto fino ad oggi e di ciò che ci aspettiamo di raggiungere nel nostro prossimo futuro.
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